Nel sottosuolo delle terre di Kore Siciliae si celano grandi quantità di sale e si sono originati grandi depositi di zolfo e gesso perché il fondo dell’antico mare che c’era, il paleo mediterraneo, circa 6 milioni di anni fa si è essiccato sin quasi a estinguersi, poi si è sollevato sino alle attuali quote medie di 500~700 metri sul livello del mare a seguito del sovrapporsi delle due zolle continentali africana e europea. La storia ha sedimentato un patrimonio geologico talmente importante da essere riconosciuto dall’Unesco con la creazione di uno degli oltre 200 Geoparchi sparsi in 48 Paesi nel mondo.
Ma solo qui il nome poteva celebrare una divinità: Cerere, conosciuta dai greci come Demetra, Dea-Madre e nume tutelare del grano, della terra e della fertilità. Il suo santuario, descritto anche da Cicerone, era stato edificato già in epoca greca a Enna, sul grande sperone calcareo – la Rocca di Cerere da cui il nome del Geopark – affacciato a strapiombo su una distesa infinita di campi di grano punteggiati da ulivi.
Oggi attraversi il Geopark Rocca di Cerere e incontri decine di borghi millenari disegnati proprio dalla geologia e quasi mimetizzati nella roccia in cui regnano bellezza e semplicità, abitati da comunità accoglienti che vivono e lavorano qui guardando al futuro rispettose della propria storia e delle tradizioni, custodendo con passione l’ambiente e il paesaggio.
Scopri un patrimonio monumentale straordinario, quello meno conosciuto dell’altro sito Unesco del territorio, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, centinaia di aree archeologiche meno note ma altrettanto affascinanti di Morgantina, città d’arte, musei e collezioni inaspettate, basiliche, chiese madri, santuari e conventi scrigni d’arte e devozione che manifestano un rapporto con il sacro dalle radici profonde che si esprime con feste, riti e processioni di antica memoria e grande partecipazione popolare.
Qui, al centro del Mediterraneo, le prime presenze umane risalgono a migrazioni di popoli di origine europea e africana, i primi giunti probabilmente per mare i secondi attraverso quel braccio di terra che univa la Sicilia al continente africano. Oggi, in un mondo che delle migrazioni sembra avere solo paura, qui puoi vivere l’accoglienza, la condivisione, lo scambio. In sintesi, il senso autentico della vita.